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Mattone resta il bene rifugio per eccellenza

La ripresa resta debole e i consumi sono all’insegna della sobrietà: nelle intenzioni delle famiglie il “salvadanaio” servirà soprattutto a provvedere ai figli (per il 17,1%), e alla casa (dall’8 all’8,5%). Poco (14,1%) resta invece per la vecchiaia.

La crisi cambia il risparmio degli italiani: aumentano le spese per i figli La fase più acuta della crisi sembra ormai alla spalle, ma tra le famiglie italiane resta la percezione che nulla sarà più come prima. Per questo, anche nel 2015 e nel 2016 la ripresa dei consumi è stata improntata alla sobrietà. Lo rivela l’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, condotta da Doxa per Centro Einaudi e Intesa Sanpaolo.

La ripresa è dunque lenta, anche se le prospettive per il futuro lasciano ben sperare: il 60% delle famiglie considera imminente un miglioramento economico. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto al 2015, quando a guardare con sfiducia al futuro era il 50 per cento degli italiani.

Per quanto riguarda i consumi, una quota tra il 20 e il 22 per cento delle famiglie pensa di aumentare le spese per i figli, la salute e l’acquisto di beni durevoli, rinviate negli scorsi anni. Nelle intenzioni delle famiglie intervistate il risparmio servirà soprattutto a provvedere ai figli (per il 17,1%), e alla casa (dall’8 all’8,5%). Poco (14,1%) resta invece per la vecchiaia. Appena l’11 per cento degli intervistati dichiara di avere sottoscritto qualche forma di previdenza integrativa.

La propensione agli investimenti resta bassa: il 32% delle persone intervistate non ha intenzione di mettere a rischio il proprio denaro, e preferisce la liquidità. L’alternativa è il bene “rifugio” di sempre: la casa. Secondo lo studio, i soggetti che potrebbero fare un acquisto immobiliare nei prossimi tre anni sono fra l’11 e il 19%. Il 29% di questi comprerebbe un immobile per sé, il 20% lo farebbe per darlo in affitto. Il 9%, invece, si è detto interessato all’acquisto di una seconda abitazione per farne un investimento. Per un intervistato su 4 (il 25%) il mattone resta un investimento che ha valore nel tempo, per un 17% è questo il momento giusto di “buttarsi”, grazie ai prezzi competitivi.

D’altra parte il mattone resta un tema caro agli italiani, che continuano a informarsi e restare aggiornai sugli andamenti del mercato: il 46 % degli intervistati dichiara di informarsi regolarmente sui prezzi, mentre solo il 33% fa lo stesso per il mercato obbligazionario, il 24% per la Borsa.

E se in generale in pochi propendono per investimenti rischiosi, aumenta la propensione al risparmio gestito. Il 24% degli intervistati dichiara di seguire questa soluzione e di affidare i propri risparmi a esperti. Il 21% ritiene che questa opzione possa dare rendimenti migliori rispetto al “fai-da-te”.

Fonte: www.repubblica.it – Data: 10 agosto 2016